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Capoterra
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CAP
Fuso orario
Patrono
Posizione
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Capoterra
Sito istituzionale

Capoterra è una città della Sardegna.

Da sapere[modifica]

Cenni geografici[modifica]

Capoterra si trova nel Campidano di Cagliari e confina con Assemini, Cagliari, Sarroch e Uta.

Territorio[modifica]

Dalle colline più alte della fascia montana che fa da corona alla zona pianeggiante del braccio occidentale del Golfo degli Angeli, si estende il territorio che prende il nome di Capoterra.

L'abitato di Capoterra dista circa 17 km da Cagliari.

Cenni storici[modifica]

L'antico paese andato distrutto[modifica]

Capoterra ospita insediamenti umani da tempi lontanissimi. All'epoca prenuragica risale l'officina litica e le capanne circolari di cui restano ancora delle tracce, della zona di Cuccuru Ibba in prossimità dell'inceneritore di Macchiareddu-Grogastu, all'interno della laguna di Santa Gilla. Altri ruderi di epoca nuragica sono stati ritrovati nelle colline attorno a Baccutinghinu, dove si trova il Nuraghe di Monti Arrubiu. Altre strutture facenti pensare all'antica dislocazione di nuraghi si trovano nelle zone di Is Antiogus e Is Cuccureddus.

All'epoca punica (V e IV secolo a.C.) risale l'insediamento scoperto nella zona di Su Loi. Sono altresì da segnalare gli insediamenti funerari rinvenuti in località Sant'Antonio.

L'antico nome della regione, Cabuterra, deriva certamente dal latino Caput terrae, quindi risalente all'epoca romana. Nel periodo romano l'insediamento era localizzato non distante dalla zona litoranea e in prossimità dello stagno. I ritrovamenti fanno pensare che l'abitato sorgesse in località Tanca sa Canna.

La Caput terrae romana è da alcuni studiosi considerata un oppidum.

In epoca giudicale Capoterra divenne una villa della Curatoria di Nora. Nel 1107 Caput Terrae venne donata, insieme ad altri territori, dal giudice Torchitorio alla Chiesa di San Lorenzo di Genova. Nel 1120 Caput terrae ritornerà a far parte del Giudicato di Cagliari.

Dopo la capitolazione di Santa Igia, la curatoria di Nora passò sotto il controllo dei Della Gherardesca. Nel 1288 i pisani, dopo la sconfitta navale della Meloria, firmarono la pace con Genova, ma non la rispettarono, fatto che costrinse i Genovesi a reagire con azioni violente, fra le quali una di queste interessò anche la zona di Capoterra.

In seguito il territorio e il villaggio di Capoterra passarono, per motivi di matrimonio, sotto il controllo di Mariano II di Arborea.

Durante la conquista aragonese della Sardegna i pisani scelsero il litorale di Capoterra per un massiccio sbarco di truppe contro l'offensiva militare dell'infante Alfonso. Il 26 febbraio 1324 gli oltre 1200 cavalieri sbarcati nel porto di Maddalena ingaggiarono una cruenta battaglia con gli eserciti dell'infante Alfonso nella zona di Lutocisterna. Ma i pisani subirono una dura sconfitta.

In seguito ai contrasti tra il re d'Aragona e di Sardegna Pietro IV e il giudice arborense Mariano IV d'Arborea, intorno all'anno 1353 Capoterra fu incendiata e distrutta dagli uomini del capitano aragonese Berengario Carroz.

Il villaggio rimarrà disabitato per oltre tre secoli.

Torre di Su Loi

Il ripopolamento e Villa Sant'Efisio[modifica]

Il territorio disabitato di Capoterra fu ripopolato dal barone Girolamo Torrelas nel 1655. Il periodo non era certo favorevolissimo a causa di un'epidemia di peste che in quegli anni imperversava in Sardegna. Il primo nucleo di case fu chiamato Villa Sant'Efisio in onore al Santo per il quale si era riacceso un particolare interesse nell'isola.

Poco si sa dei primi abitanti del nuovo centro Villa S. Efisio.

Si dice che il paese fondato da Torrelas era inizialmente abitato dai servi e dai familiari dello stesso barone. In breve crebbe e si ingrossò di profughi degli altri paesi, specie dal Logudoro e dalla Gallura. Molti storici sostengono infatti che i primi abitanti di Capoterra provenivano dalla Sardegna settentrionale su invito di don Girolamo d'Aragal e Cervellon, che concesse loro delle "buone condizioni" per sfuggire alle "vendette" che piagavano l'isola.

Capoterra divenne presto un rifugio per chi aveva pendenze con la giustizia minore e intendeva iniziare una nuova esistenza. Probabilmente i primi abitanti erano abili nell'uso delle armi e pronti a difendersi dagli attacchi dei corsari Mori.

Lingue parlate[modifica]

La variante del sardo parlata a Capoterra è il campidanese comune.

Come orientarsi[modifica]

Mappa a tutto schermo Capoterra

Frazioni[modifica]


Come arrivare[modifica]

In aereo[modifica]

L'aeroporto di Cagliari-Elmas dista circa 25 km da Capoterra.

In auto[modifica]

Prendere la SS 195 per Pula, poi, arrivati a una rotatoria, continuare a destra per Capoterra.

In nave[modifica]

Dal porto di Cagliari.

In autobus[modifica]

Da Cagliari con la Linea ARST 130.

Come spostarsi[modifica]


Cosa vedere[modifica]

Interno chiesa di Sant'Efisio
Chiesa di Santa Barbara de Montes

Architetture religiose[modifica]

  • 39.175078.970831 Chiesa di Sant'Efisio.
  • 39.146768.950052 Chiesa di Santa Barbara de Montes.
  • 39.154238.95253 Chiesa di San Girolamo.


Eventi e feste[modifica]

  • Sant'Efisio. 15 gennaio. Festa patronale.


Cosa fare[modifica]


Acquisti[modifica]


Come divertirsi[modifica]

Spettacoli[modifica]

  • 39.170068.967061 Anfiteatro all'aperto (Presso il parco Gramsci).


Dove mangiare[modifica]

Prezzi modici[modifica]

Prezzi medi[modifica]


Dove alloggiare[modifica]

Prezzi modici[modifica]

Prezzi medi[modifica]


Sicurezza[modifica]

Numeri utili[modifica]

Farmacie[modifica]


Come restare in contatto[modifica]

Poste[modifica]



Nei dintorni[modifica]



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