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Parco nazionale dei Monti Rwenzori
Rwenzori Mountains National Park
Panorama dei monti Rwenzori
Tipo area
Stato
Superficie
Anno fondazione

Parco nazionale dei Monti Rwenzori è situato nell'Uganda occidentale.

Da sapere[modifica]

Donna dei monti Rwenzori

Cenni geografici[modifica]

Il Parco nazionale dei Monti Rwenzori è un parco nazionale situato tra i Monti Ruwenzori in Uganda. Copre circa 1.000 km² di territorio. Al suo interno sono presenti numerose cascate, laghi, ghiacciai e la terza montagna più alta d'Africa, Monte Stanley. La seconda punta più alta è Monte Speke.

Cenni storici[modifica]

Il parco fu istituito nel 1991 e nel 1994 l'UNESCO ha inserito il parco tra i Patrimoni dell'umanità grazie alla sua sorprendente bellezza naturalistica. La milizia ribelle occupo i monti Rwenzori dal 1997 al giugno 2001. Tra il 1999 e il 2004 dall'UNESCO alla lista dei siti a rischio a causa della mancanza di sicurezza e di risorse all'interno del parco. Per le prime 3 cime africane c'è un detto: il Kilimanjaro la più alta, il monte Kenya la più difficile e il Rwenzori la più bella; è infatti quest'ultima un vero e proprio paradiso naturalistico e paesaggistico, nonché detta la "montagna degli italiani", fu infatti il Duca degli Abruzzi Luigi Amedeo di Savoia, il primo esploratore e alpinista a violarne la cima nel giugno del 1906, battezzandola appunto cima Margherita, in onore della zia.

Come arrivare[modifica]

Punto di partenza delle escursioni sul massiccio del Rwenzori, che siano esse scalate fino alla cima o trekking, è il villaggio di Kasese che dista circa 500 km dalla capitale Kampala, percorribili in circa 8 ore poiché la strada anche se buona è spesso rallentata o dal traffico o dai numerosi dossi. Potete arrivare a Kasese noleggiando un auto con autista, oppure servirvi di un collegamento autobus, sicuramente molto più lento.


Permessi/Tariffe[modifica]

Le tariffe oscillano tra gli 800 USD ai 1300 USD, dipende dal tragitto che volete fare, quanti giorni stare, se richiedete una guida più tecnica, e altre varianti che determinano l'incremento del prezzo. Tenete presente che nella quota è sempre compresa una guida ogni 2 clienti, due portatori per ciascun cliente, un cuoco, alloggio nei rifugi e pasti completi. Tranne l'acqua in bottiglia che va comperata a parte, anche se dopo il primo giorno dovrete accontentarvi di quella bollita oppure depurata con il micropur (è buona norma non mettere bottiglie di acqua nei sacchi dei portatori, ma ognuno si trasporta la propria).

Come spostarsi[modifica]


Cosa vedere[modifica]


Cosa fare[modifica]

  • Ascesa del Monte Rwenzori — fino a Punta Margherita, 5109 metri slm, la III° cima più alta d'Africa.
  • 1° TAPPA: da Kasese una strada sterrata e piena di buche inizia a salire, tra villaggi e bananeti, che porta agli uffici delle RMS (Rwenzori Mountain Services), qui troverete le guide e portatori dell'etnia Bakonjo responsabili della salita al Rwenzori, qua c'è anche il magazzino per prendere a nolo il materiale necessario nel caso ne aveste bisogno, gli zaini vengono pesati e non devono superare i 25kg. La prima parte del sentiero è percorribile anche con la jeep, poi si restringe ed è intervallata da scale in ferro e passerelle, che seguono costantemente il corso del fiume, immerso quasi completamente nella foresta pluviale. Partendo alle 10:45 si arriva al Nyabitaba Hut alle 15:00, dove l'ultimo strappo è incredibilmente ripido, su un sentiero dove spesso si avanza anche con le mani, immerso in una macchia di felci altissime dove tuttavia il sole passa e fa sudare parecchio.
  • 2° TAPPA: Partendo alle 08:25 si arriva alla John Matte Hut alle 13:45 circa: da qui in poi vanno indossate le calosce. Dapprima si scende lungo la valle del fiume Bujuku che si attraversa con il ponte omonimo e, da quel punto in avanti, solo salita, anche se il sentiero ha una sua logica, alternando tratti pianeggianti che ti permettono di recuperare. A volte si inerpica sulle rocce, altre volte è battuto, altre volte ancora è una pozza di fango e infine, l'ultimo tratto accompagnato da passerelle in legno piuttosto pericolanti e scivolose, tuttavia necessarie. Solo nell'ultima parte del sentiero la foresta pluviale sembra diradarsi a vantaggio dell'erica arborea e di altri cespugli, ma è solo un illusione, presto si riprende ciò che precedentemente gli è stato tolto e si cammina sotto una coltre di liane, buie gallerie di rami, foglie e muschi penduli, corridoi infernali ma così straordinariamente belli. Da qui, se le nuvole le scoprono, si vedono le due cime gemelle, punta Alexandra e punta Margherita con l'imponente ghiacciaio Stanley che le separa.
  • 3° TAPPA: in breve, partenza da John Matte Hut alle 08:15, arrivo ad Helena Hut alle 15:50, con una pausa pranzo di mezz'ora circa a Bujuku Hut tra le 12:30 e le 13:00. Quassù si è proprio sotto ai ghiacciai, Helena Hut si trova a 4600 asl circa e i problemi dell'altura possono iniziare a presentarsi. La tappa è sicuramente la migliore ma anche la più faticosa: quasi sempre si cammina nel fango che ti avvolge fino alle ginocchia. Forse un qualsiasi paesaggio preistorico di milioni d'anni fa è molto vicino a questo sconosciuto angolo di mondo. Raggiungere Helena Hut è molto duro, anche perché due tappe sono state concentrate in un solo giorno, avendo più tempo a disposizione si può dividere in due giorni.
  • 4° TAPPA: in breve, partenza da Helena Hut alle 05:00, arrivo a cima Margherita alle 11:00, ritorno ad Helena Hut alle 15:10 e infine arrivo a Bujuku Hut alle 17:40. Una giornata quanto massacrante altrettanto ripagante, 12 ore e mezza di cammino quasi continuato. Nel primo tratto da Helena Hut ci sono delle corde fisse che aiutano a salire, saranno 100m, poi rocce e ancora rocce fino allo Stanley Plateau, il primo ghiacciaio, qui si indossano ramponi e imbrago, ci si lega ad uno ad uno in una lunga cordata e si attraversa il ghiacciaio, in 20 minuti circa. Poi i ramponi si tolgono e si scende per l'intaglio che è attrezzato con corde fisse, molto semplice da fare, semmai è molto più difficile e pericoloso il tratto di ghiaccio ripido che sta poco dopo, ovvero l'inizio del ghiacciaio Margherita. Da questo punto in poi inizia l'interminabile ascesa del ghiacciaio con pendenze anche del 40%, finché non si arriva sotto allo spuntone di roccia della vetta, dove i ramponi si tolgono e ci si arrampica per altri 25 minuti fino a cima Margherita. La discesa, come al solito, sembra essere infinitamente più lunga. Arrivati ad Helena Hut fate un breve ristoro, eppoi subito giù a Bukuju Hut, è vero che si è stremati dalla fatica e la tentazione e quella di rimanere a dormire lì, ma in questi casi, è importante scendere il prima possibile, perché più scendi e più ti senti meglio e dormi meglio la notte. Quindi ultimo sforzo fino a giù, e di nuovo le paludi prima di arrivare al rifugio Bujuku Hut per passare la notte.
  • 5° TAPPA: partenza Bukuju Hut alle 09:30, arrivo a John Matte Hut alle 13:00, partenza 13:30, arrivo a Nyabitaba Hut alle 17:40. Questa tappa è devastante, poiché le gambe sono dure dal giorno prima e si scende solamente fino al Nyabitaba Hut.
  • 6° TAPPA: dal rifugio è possibile fare un escursione di due ore al Lago Mahoma. Scendendo alle 09:10, alle 12:00 si arriva agli uffici della RMS, da dove si è partiti. Qui c'è l'eventuale consegna dei diplomi, se ne fate richiesta e avete raggiunto la cima, e vi congederete da guide e portatori per ritornare a Kasese, mi raccomando elargite sempre una buona mancia, loro prendono poco ma sono molto professionali, dignitosi, forti e bravi.


Cosa portare
Un borsone molto grande da imbarcare e uno zaino da 30/40 litri da portare come bagaglio a mano e come zaino personale per il trekking, sacco copri zaino essenziale per proteggere e impermeabilizzare il bagaglio (NB, durante il trekking i portatori caricano il bagaglio sulle spalle, non più di 25 kg, lo mettono dentro a sacchi di iuta, conviene che lo copriate voi preventivamente se dovesse piovere e piove quasi sempre)
Un k-way, un capo vestiario in più per coprirsi, è sempre raccomandato un abbigliamento a cipolla, poiché la temperatura può variare moltissimo nel giro di pochi minuti. Torcia frontale molto efficiente con batterie di ricambio, serve sia per camminare durante l'ultima tappa perché si parte a mezzanotte e sia per il campeggio e nei rifugi. Giacca a vento in Gore-Tex, Sacco a pelo pesante almeno un -15°, sovra pantaloni anti-vento in Gore-Tex, pantaloni pesanti, calzamaglia anche doppia o tripla, calzettoni termici da montagna, pile leggero e pesante, magliette e slip in capilene o simili, mantella per la pioggia, guanti (essenziali l'ultimo giorno), bastoncini telescopici per chi è abituato a camminarci, berretto e passamontagna, scarponi già collaudati, occhiali da sole, borraccia termica (in quota l'acqua potrebbe ghiacciare), crema solare alta protezione, burro cacao, un asciugamano, sacchetto per la toeletta, salviette umidificate e carta igienica, Sali minerali, barrette energetiche. Come attrezzatura tecnica, sono necessari gli scarponi da alta montagna con attacco per i ramponi anch'essi necessari (è possibile affittarli alla sede della RMS), una vite da ghiaccio, una picozza, corde da 50/60 metri, imbrago, moschettoni, cordini e discensore. Riducete l'abbigliamento all'essenziale, considerando comunque che può fare veramente freddo, i rifugi non sono mai riscaldati.


Acquisti[modifica]

Gli unici acquisti possibili, sono le magliette della RMS (Rwenzori Mountain Services) subito dopo aver terminato il trekking.

Dove mangiare[modifica]

Tutte le spedizioni nel Parco sono sotto la tutela e il controllo della RMS (Rwenzori Mountain Services) che provvedono anche ai pasti per i loro clienti, con un cuoco in ogni comitiva. A richiesta preventiva possono accontentare anche eventuali vegetariani e vegani.

Dove alloggiare[modifica]

All'interno del parco ci sono diversi rifugi, alcuni funzionali all'ascesa classica del Rwenzori fino a punta Margherita, altri su itinerari fuori dal circuito più battuto. Nei periodi di alta stagione, nel caso tutti i posti all'interno dei rifugi fossero occupati (considerando una capienza di 15 max 20 posti letto), sarà cura dei responsabili RMS allestire dei campi tendati.

Sicurezza[modifica]


Come restare in contatto[modifica]


Nei dintorni[modifica]


Altri progetti

ParcoUsabile: l'articolo rispetta le caratteristiche di una bozza ma in più contiene informazioni su come arrivare, sulle principali attrazioni o attività da svolgere e sui biglietti e orari d'accesso.